La mia prima lettura ad ampio raggio di questa estate è stato il romanzo di Olivier Truc L'ultimo lappone, che ho recensito come al solito su LN-LibriNuovi.
È un poliziesco insolito, che si svolge nell'estremo Nord nel territorio abitato in gran maggioranza dal popolo Sami, che noi chiamiamo impropriamente Lappone. È stata una lettura suggestiva e piena di sorprese che mi ha spinto a documentarmi sulla storia, la cultura e la situazione socio-politica di questo popolo. Ecco il frutto delle mie ricerche.
I Sami – impropriamente chiamati Lapponi – sono una popolazione indigena di circa 75.000 persone, stanziata nella parte settentrionale della Fennoscandia (Fenno-Scandinavia), cioè la regione comprendente la Penisola scandinava, la Finlandia, la Penisola di Kola e la Carelia. Il territorio dei Sami, denominato Sápmi, si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e della Svezia. Esso è diviso dalle frontiere di quattro stati: Norvegia (40.000 sami), Svezia (20.000), Finlandia (7.000) e Russia (2.000).
È un poliziesco insolito, che si svolge nell'estremo Nord nel territorio abitato in gran maggioranza dal popolo Sami, che noi chiamiamo impropriamente Lappone. È stata una lettura suggestiva e piena di sorprese che mi ha spinto a documentarmi sulla storia, la cultura e la situazione socio-politica di questo popolo. Ecco il frutto delle mie ricerche.
I Sami – impropriamente chiamati Lapponi – sono una popolazione indigena di circa 75.000 persone, stanziata nella parte settentrionale della Fennoscandia (Fenno-Scandinavia), cioè la regione comprendente la Penisola scandinava, la Finlandia, la Penisola di Kola e la Carelia. Il territorio dei Sami, denominato Sápmi, si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e della Svezia. Esso è diviso dalle frontiere di quattro stati: Norvegia (40.000 sami), Svezia (20.000), Finlandia (7.000) e Russia (2.000).
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Territorio Sapmi |
Sebbene
i Sami non siano costituiti in uno stato indipendente,
possiedono un organo rappresentativo, il Sámediggi (parlamento Sami) che risiede nella capitale Karasjok, un bandiera e, dal 1986, un inno. Dal 1956 è attivo il Saami council, una organizzazione volontaria non governativa con membri in Finlandia, Russia, Norvegia e Svezia e lo scopo primario di promuovere i diritti e gli interessi dei Sami.
Kautokeino (il maggiore comune norvegese, che si trova nella contea
di Finnmark) è, però, il luogo dove l'85% della popolazione ha come lingua madre il sami.
Le tre lingue Sami principali (settentrionale, Inari e Skolt) appartengono al gruppo linguistico ugro-finnico della famiglia uralica, diffusa nell'Europa settentrionale e nell'Asia nordorientale e sono imparentate con il finlandese e l’estone. Da esse, a partire dal XVII sec. e soprattutto nel Novecento, si è sviluppata una decina di varianti scritte. La letteratura sami un tempo era esclusivamente orale. Attualmente molte poesie e canti joik sono stati tradotti e pubblicati.
Nella Fennoscandia vivono popolazioni scandinave, sami, finlandesi e russe; il rapporto fra i Sami e le altre etnie è complesso e spesso conflittuale, legato alle tradizioni sami e alle loro principali occupazioni tradizionali, tutte collegate all'allevamento delle renne.
Un
tempo i Sami
erano principalmente allevatori di renne, pescatori e cacciatori
nomadi. Il Sapmi è particolarmente inospitale, sia per le
temperature invernali terribilmente rigide sia per l'assenza totale
di luce solare durante uno o due mesi ogni anno. I Sami abitavano in capanne coniche
trasportabili chiamate kota,
o in tende di pelli di renna chiamate lavvu.
Il mezzo di trasporto tradizionale era la slitta trainata dalle
renne e, almeno dal 1500 a.C, gli sci.
Della
renna, tra i Sami non si buttava niente: le pelli e il cuoio
servivano per gli abiti e per le dimore, la carne e il latte (una
vera bomba calorica) per l'alimentazione – midollo osseo e brodo di
cottura compresi – e le corna per realizzare strumenti e utensili.
Qui
per conoscere ricette sami ed eventualmente cucinare un pranzetto
tradizionale.
I Sami sono un popolo indigeno e non una minoranza; chiaramente i Sami sono anche una minoranza all'interno dei vari stati in cui vivono, per esempio in Svezia, dove sono pochi rispetto alla maggioranza della popolazione svedese. Tuttavia, il diritto internazionale fa una distinzione rilevante tra le minoranze da un lato, e le popolazioni indigene dall'altro, che può essere riassunta così: i popoli indigeni, a differenza delle minoranze, hanno un legame strettissimo con le loro tradizionali aree d’origine. La definizione si attaglia perfettamente ai Sami, i cui tradizionali mezzi di sussistenza (allevamento delle renne, caccia e pesca), l'antico credo sciamanico e quello attuale, prevalentemente sincretista, sono direttamente collegati alla terra e alle zone d'acqua che i Sami abitano e utilizzano da tempo immemorabile.
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Gumpi sami in territorio svedese |
I conflitti principali
dei Sami sono contro i proprietari terrieri, una guerra che viene
combattuta in tutti i territori polari, indipendentemente dai confini
nazionali. I Sami sono soprattutto pastori e possedere territori di
pascolo è fondamentale; una delle loro maggiori difficoltà è
quella di impedire sconfinamenti (le greggi dei vari pastori
competono fra loro per il cibo e per lo spazio), tanto che ogni
allevatore distingue le proprie renne attraverso un marchio complesso
apposto su entrambe le orecchie con minime differenze. L'unico modo
per dichiarare «morta» una renna persa (ed eventualmente essere
rimborsati dalle assicurazioni o dallo stato) è quello di poterne
esibire le orecchie.
Il divieto di pascolare
le renne in certe aree mina alla base la possibilità degli animali
di sopravvivere all'inverno rigidissimo, quando gli animali vivono e
si nutrono nelle aree boschive ricche di licheni che crescono sugli
alberi. Il divieto decreterebbe la fine della sussistenza e
dell’economia di questo popolo millenario.
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Mungitura di una renna nel XIX sec. - da Wikipedia |
Il mondo dei sami era molto chiuso. Gli allevatori erano una casta a parte, in cima alla piramide. L'aristocrazia. Erano grandi famiglie, che facevano il bello e il cattivo tempo […] Più in basso c'erano i giovani che avevano scelto di continuare gli studi. Erano piuttosto rari, il fenomeno era recente […] Infine, alla base della piramide, c'erano battaglioni di persone qualunque che non sapevano più se considerarsi sami, svedesi, norvegesi o finlandesi e che cercavano di sopravvivere con gli scarti del mondo dell'allevamento. i decaduti.
[Olivier Truc, L'ultimo lappone].
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da http://www.agamatour.it |
Di recente, i conten- ziosi sul «pascolo delle renne» nello Härjedalen, una delle sei contee svedesi più popolate di Sami, sono stati risolti da un tribunale svedese; al termine di un iter processuale durato 18 anni, 40 proprietari terrieri sono stati condannati al pagamento di 190.000 € di spese processuali. Benché sconfitti, essi hanno però ottenuto un compromesso che stabilisce che i Sami rispondano dei danni che gli animali possono provocare alle colture. Il capo della comunità Sami si è dichiarato soddisfatto e si è augurato che questo sia l’inizio di una collaborazione tra due realtà così diverse, cosicché «le nuove generazioni possano assicurare una continuità con l’impegno dei loro padri, per il bene delle collettività e della natura che le circondano». La vicenda è quindi finita bene, ma sulla sentenza ha pesato il timore di un intervento dell'Onu contro la violazione dei diritti dei popoli indigeni.
Il legame tra Sami e
renne resta fortissimo: in Svezia come nelle nazioni
circostanti molti di loro sono morti insieme alle renne
dopo il disastro di Cernobyl (26 aprile 1986); attualmente ci
sono ancora vittime di quelle contaminazioni.
Qui un video sulla vita dei Sami offerto da National Geographic.
Storia di una conversione forzata
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tamburo sciamanico sami |
La
religione tradizionale sami è lo sciamanesimo, tipico delle
società animiste non alfabetizzate e imperniato intorno alla figura dello sciamano.
Tra
le antiche divinità principali vi sono la Madre-Terra che governa le nascite e il Dio del tuono. I
Sami credono all'esistenza di un'anima che,
al momento del trapasso, si stacca dal corpo.
Uno dei temi presentati dal
romanzo è quello degli attriti religiosi – oggi a basso voltaggio
– tra i fautori delle antiche credenze animiste e i cristiani. Nei
secoli passati si trattò di un vero e proprio conflitto teso
all'assimilazione culturale dei Sami e alla cancellazione del loro
modo di vita.
Le
spedizioni missionarie per convertire i Sami al Cristianesimo
cominciarono in particolare a partire dal XIII sec. e toccarono il
loro apice nel XVI sec. come conseguenza della diffusione del
Luteranesimo in Scandinavia. Mentre i coloni avanzavano – e con la
scoperta di ricchi giacimenti minerari in Svezia – intere comunità
sami vennero ridotte in schiavitù e obbligate dalle autorità
ecclesiastiche ad abbandonare le pratiche religiose «pagane».
Nonostante i cambiamenti connessi ai nuovi modelli di insediamento, i Sami norvegesi mantennero le loro abitudini di vita semi-nomadi; questa resistenza, fra l'altro, fa di loro un popolo e non una semplice minoranza etnica.
Nonostante i cambiamenti connessi ai nuovi modelli di insediamento, i Sami norvegesi mantennero le loro abitudini di vita semi-nomadi; questa resistenza, fra l'altro, fa di loro un popolo e non una semplice minoranza etnica.
Nel
1716 nacque in Norvegia il Seminarium
Lapponicum
con i compiti di cristianizzare i Sami e di fornire loro
un'istruzione scolastica, insegnando le Scritture in lingua sami.
Questa iniziativa fallì per l'opposizione della maggioranza
ecclesiastica, convinta che i Sami dovessero abbandonare i valori
tradizionali, specialmente quelli legati ai riti pagani. Così
iniziarono la ricerca, il sequestro e il rogo degli oggetti simbolici
relativi alle antiche credenze (e talvolta anche dello sciamano che
li possedeva), in particolare dei tamburi rituali, i runebomme,
il cui uso da parte del noaide
(sciamano) rappresentava il fulcro dei riti. Proprio con il tentativo
violento di sequestrare un tamburo sacro inizia L'ultimo
lappone,
il romanzo di Olivier Truc.
La colonizzazione del
territorio sapmi ricorda quella che investì il Nord America. Anche i
Sami vennero considerati selvaggi da civilizzare a forza e da
convertire. Le loro terre migliori, furono prese dai coloni,
agricoltori o nuovi allevatori di renne. Anche i Sami, come gli
Amerindi, furono piegati dalle malattie portate dai bianchi e
dall'alcol: per ottenerlo si indebitarono con i mercanti scandinavi o
russi, fino a perdere le greggi che garantivano la loro
sopravvivenza. Popolo tradizionalmente mite, i Sami non si difesero attivamente come invece fecero gli indiani d'America.
La
svolta giunse a metà del XIX sec. con la predicazione di Lars
Levi Laestadius (1800-1861), un pastore luterano
svedese di origine sami che fondò
il læstadianesimo, il
maggiore movimento religioso luterano revivalista dei paesi nordici.
Laestadiadius conosceva il valore della trance sciamanica e anche per questo proibiva l'uso dell'alcol – che poteva indurla. Questo precetto, per quanto diretto contro la religione animista dei Sami garanti la salvezza a molti di loro: liberandosi dalla schiavitù dell'alcol
essi si affrancarono da quella imposta dai mercanti.
Nel
territorio Sami è attualmente particolarmente attivo il
laestadianesimo conservatore, praticato dalla Chiesa luterana
laestadiana (oltre che dai Firstborn Laestadianism attivi in nord
America e dalla Apostolic Lutheran Church of America.
La dottrina di Laestadius
L'insegnamento
centrale del Laestadianesimo conservatore è la remissione dei
peccati: lo Spirito Santo entra in una persona permettendole di
rinascere. Secondo la dottrina, Dio perdona
tutti i peccati quando essi sono stati perdonati. La fede è
considerata un dono di Dio, come opposto a qualcosa ottenibile con la
ragione o altri mezzi. I fedeli credono che Dio abbia dato il dono
della fede a ogni neonato del mondo. Il battesimo viene visto come
patto tra Dio e ogni umano. Un umano caduto dalla grazia del
battesimo può riavere il dono della fede attraverso il pentimento,
che include la penitenza per i peccati commessi, la fede nella
bibbia e nel vangelo come assoluzione dei peccati (come insegnò
Lutero) e la comunione che rafforza la fede del credente. Il regno
di Dio può essere scoperto sulla terra in accordo con gli
insegnamenti di Gesù. Spesso i laestadiani conservatori hanno grandi
famiglie perché considerano la contraccezione un peccato. Essi non
possiedono la televisione in casa a causa dei programmi offensivi e
peccaminosi. Non consumano alcol non sentono musica pop. Lo zelo
missionario dei laestadiani e le conseguenti ingerenze nella vita
privata dei fedeli e dei possibili convertiti è evidente in alcuni
episodi del romanzo. Tutti i predicatori sono uomini.
Il
processo di colonizzazione, l'imposizione di nuove abitudini,
l'esproprio forzato dei terreni da pascolo, l'abbrutimento dovuto
all'acol e, finalmente, l'acquisita consapevolezza dell'identità
sami prima grazie al laestadianesimo, poi grazie alla sedizione
contro le autorità svedesi e norvegesi è stata rappresentato nel
film del 2008 «La rivolta di Kautokeino» del regista Nils Gaup che
narra la ribellione, proprio a Kautokeino,dove si svolge il romanzo
di Truc, di un gruppo di sami nel 1852, contro il mercante locale e
il suo alleato pastore luterano. La ribellione fu sedata dalla forza
pubblica con l'arresto di molti sami che moriranno in prigionia e la
condanna alla decapitazione dei due capi della rivolta.
Nel discorso tenuto nel 1997 in occasione dell’apertura ufficiale del Sámediggi re Harald V di Svezia dichiarò: «Lo Stato norvegese è stato fondato sul territorio di due popoli – quello sami e quello norvegese. La storia sami è strettamente intrecciata con quella norvegese. Oggi, vogliamo esprimere il nostro rammarico a nome dello Stato per le ingiustizie commesse contro il popolo sami attraverso la dura politica di norvegesizzazione»
Per ulteriori informazioni su lingua, cultura, religione e colonizzazione dei Sami cliccate
Qui invece troverete fotografie e ulteriori notizie di prima mano in un blog di grandi viaggiatori
Nelle prossime puntate:
L'Oltremondo. Trance sciamanica e altri viaggi
La parola a Olivier Truc: Traduzione dell'intervista di Sofy Peugnez, libraia, a Olivier Truc
3 commenti:
Mi piace moltissimo questo libro, è chiarificante per molti problemi anche nostri, grazie a chi l'ha scritto e a chi l'ha recensito
Mi piace moltissimo questo libro, è chiarificante per molti problemi anche nostri, grazie a chi l'ha scritto e a chi l'ha recensito
sono contenta che il liro sia stato apprezzato. Grazie per la visita. Silvia
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