domenica 9 dicembre 2012

Meme. Il mio omicidio (letterario)

L'inevitabile meme. 
Questa settimana, trascinata da Massimo Citi, a sua volta chiamato in causa da Salomon Xeno, innescato da… e via scrivendo, pensavo di cavarmela velocemente. «Devo scrivere un solo titolo», mi sono detta. «Il titolo di un libro molto amato, che per me sia  stato significativo, mi abbia detto veramente qualcosa di unico».
E che ci vorrà mai?  Basta pensare… pensare a… insomma a un libro importante…
Vuoto totale di mezzo minuto. Ma caspita, perchè non mi viene in mente niente?
Poi un mucchio di titoli, copertine e personaggi. Meno male. Già, ma sono letture così evidentemente personali, romanzi legati a ricordi, persone, anni, stagioni, esperienze. Importanti per me. Ma per altri, con percorsi differenti, altre esperienze, vite diverse? 
Poi, dopo aver letto bene il post di Max, ho scoperto che non mi era richiesto di allungare un elenco. No, devo cassare un titolo e mettere il mio al suo posto.  Undici titoli erano in partenza e undici devono restare.  Ma perché?
Premetto che rispetterò le regole: sceglierò la mia vittima e pubblicherò la variante Treves all'elenco. 
In cambio chiedo di poter elencare qualche perplessità. Se non vi interessa leggerle saltate le prossime righe e passate all'elenco, altrimenti pronunciatevi anche voi.

Semplificando al massimo, l'elenco originario (del quale immagino restino ampie tracce, nonostante i cambiamenti intervenuti nel frattempo) probabilmente indicava romanzi riconosciuti  «importanti» dalla maggior parte dei lettori, vuoi per lo stile, vuoi per i temi, vuoi per l'autore. Chi se la sentirebbe di togliere di mezzo Primo Levi (La chiave a stella, del resto è davvero un bel libro), O Bradbury, qui schierato in difesa della lettura e quindi anche dei miei diriti? O Levin? O Kristóf? O Bachmann? Pochi, temo, e solo sostituendoli con altri mostri sacri che, continuando il gioco, potrebbero essere sacrificati solo o perché detestati da qualcuno, o per apparente sventatezza, o perché sostituiti da qualche new entry ancora più «grande». 
In conclusione il rischio di un meme come questo è di continuare a far girare un elenco di «grandi romanzi» su cui più o meno tutti sono d'accordo e che non illumina percorsi letterari diciamo divergenti.
Be', io sono una guastatrice. Ringrazio per avermi stuzzicata, per avermi dato l'occasione di scrivere un piccolo post, dato che non trovo il tempo di scriverne uno lungo come faccio qualche volta. 
Casserò Virginia Wolf:

8. Virginia Woolf, Orlando (Orlando: A Biography

Tanto Lei non ha bisogno di essere ulteriormente nominata; Orlando gira intorno a una grande idea, ma è troppo letterario, troppo ben costruito, troppo… TROPPO per piacermi. 
Al suo posto includerò un romanzo imperfetto, di un autore che spesso scrive romanzi di genere. Un romanzo guastatore. Perché? Perché contiene un bel problema etico, che si potrebbe risolvere in maniera assolutamente non etica.

Per il prossimo venerdì, visto che con il meme precedente (Premio UNIA) non sono stata mandata a quel paese, passerò la palla a LyraNerina
1. Ingeborg Bachmann, Malina
2. Ira Levin, Questo giorno perfetto (This perfect day)
3. Ágota Kristóf, Trilogia della città di K. (Trilogie)
4. Elfriede Jelinek, La pianista (Die Klavierspielerin)
5. Joe R. Lansdale, In fondo alla palude (The Bottoms)
6. Ray Bradbury, Fahrenheit 451
7. Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte (Voyage au bout de la nuit)
8. Iain M. Banks Complicità (Complicity)
9. Jeffrey Eugenides, Middlesex
10. Heinrich Böll, Foto di gruppo con signora (Gruppenbild mit Dame)  

11. Primo Levi, La chiave a stella 
 

2 commenti:

Romina Tamerici ha detto...

Conoscono una blogger che è fan di "Orlando", se mai questo meme capiterà nelle sue mani, credo che rimetterà questo libro al suo posto.

Io conosco poco questi titoli quindi mi diverto solo a seguire il meme e vedere come ve la cavate voi tutti in questi omicidi letterari.

S_3ves ha detto...

@Romina: Ehm, mi rendo conto di aver commesso un "brutto" omicidio, aggravato dalla notorietà dell'autrice (mentre forse dovrei difendere le autrici, ancora minoranza nella storia della letteratura), ma ho fatto consapevolmente un intervento guastatore. Comunque, sinceramente, alla Woolf preferisco altre autrici sue contemporanee(es. K. Mansfield, che amo anche perchè l'ho scoperta grazie a mia figlia). Che dire? Spero che la blogger non me ne voglia, la reintroduzione di "Orlando" sarà un atto di passione letteraria.

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